Trombosi venosa - Giorgio Gaspari Medico Oculista in Milano

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Trombosi venosa

Patologie



TROMBOSI VENOSA

Un evento piuttosto frequente  è l'occlusione di una vena della retina dell'occhio. Può essere nota anche come "trombosi venosa".

L'occlusione di una vena della retina può essere parziale (occlusione parcellare), interessare una singola branca (occlusione di branca), una metà della retina (emisferica) o la sua totalità (occlusione della vena centrale retinica).
Si tratta di un evento particolarmente severo, che determina sovente un notevole calo della vista,  a sua volta seguìto da fenomeni vascolari potenzialmente gravi.
Le cause sono molteplici e quasi sempre collegate a stili di vita e malattie circolatorie, al fumo, all'ipercolesterolemia, all'ipertensione arteriosa, a deficit di vitamina B12 e acido folico, all'iperomocisteinemia, all'ipertono oculare e anomalie del nervo ottico, ecc.
La prevenzione è importante, e la correzione di una  o, meglio, di più cause è determinante.
I sintomi iniziali sono abbastanza subdoli, a volte viene percepito un  dolore sordo al bulbo, ma tipico è l'annebbiamento della vista che compare improvvisamente.
All'esame del fondo dell'occhio si rileva il turgore e la tortuosità delle vene retiniche, emorragie retiniche diffuse, edema della retina e del nervo ottico, a volte emorragie vitreali.
Se non curata, la trombosi comporta infarto della retina e possibilità di emorragie vitreali molto intense, fino al glaucoma neovascolare.
Esami fondamentali sono la fluorangiografia retinica e l'OCT, che permettono di definire con estrema accuratezza  lo stato della retina: in particolare l'ischemia ("infarto") e l'edema ("gonfiore").
Sono eseguiti in ambulatorio, senza nessun dolore, e il risultato è immediato, così da permettere la decisione terapeutica più appropriata al singolo caso in tempo reale.
Le terapie variano dal laser alle iniezioni intraoculari di farmaci specifici, con lo scopo sia di limitare l'estensione delle aree ischemiche, sia di ridurre l'edema e le emorragie, sia di consentire il mantenimento della visione presente al momento fino alla possibilità di miglioramenti visivi importanti.
I farmaci attualmente in uso sono gli anti-VEGF (Lucentis, Macugen, Avastin) e i cortisonici (Ozurdex).
L'Ozurdex, introdotto nella pratica clinica innovativa in Italia nemmeno un anno fa, si sta dimostrando particolarmente efficace nella riduzione dell'edema maculare e nel recupero della visione centrale dei pazienti affetti.
Infine in casi particolarmente gravi, ci si prefigge lo scopo di non perdere totalmente l'uso dell'occhio, che nel caso di glaucoma neovascolare è particolamente  invalidante e gravato da serie conseguenze per il paziente.
Clicca qui per vedere una fotografia di una trombosi mista - Arteriosa e Venosa

 
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